I tuoi ricordi, condivisi, oggi, sono decisivi, per la prosperità e il benessere, di tutti noi, anche in futuro

14.10.2025

L'elemento fondamentale dell'intero progetto La Storia Siamo Noi! risiede nel potere che i tuoi ricordi, ben custoditi nella tua memoria, hanno, quando condivisi. Questo potere, che abbiamo tutti, in noi, è in grado di annullare tempo e spazio. Com'è possibile? Leggi qui di seguito quest'articolo e lo scoprirai anche tu.

Lo percepiamo tutti. Nella stagione autunnale i colori intorno a noi cambiano. I primi segnali di questa variazione naturale ciclica lo donano le foglie. Ingiallite prima. Poi cadono. Lo spettacolo, osservabile, per altro a zero euri, è indescrivibile, per chi vuol vederlo. Un emozione forte ci trascina nella commozione più autentica. Eppure. Considerando la loro alta stagione, appena passata, ne possiamo gioire felicemente. Grazie a loro infatti, la fotosintesi clorofilliana, non poteva certo farsi meglio di così. Tutti noi ne respiriamo alla grandissima il risultato. Le lacrime, da questo nuovo punto di vista, passano a nutrirci prima e poi a donarci anche piacere. Hanno gusto. Sono saporite. Ben venga dunque questa ciclicità ancestrale. Importante è esserne consapevoli. Per questo il ricordo è decisivo. Ecco dunque da dove nasce il senso di premura che ci caratterizza nel Laboratorio della Memoria Digitale dei Senior (più avanti LaMeDiS). Quest'ultimo è lo strumento cardine, pratico e flessibile, del progetto La Storia Siamo Noi! che così è stato apprezzato, a livello sia territoriale sia continentale. Anni fa, quelli così detti bravi, parlavano di glocal. Oggi il termine è desueto. Può però risultare utile, qui, per esprimere al meglio, la sintesi di significato fra locale e globale. Ci sta dunque. Va bene. Importante è che ci siamo capiti.

Ora. A dimostrazione di quanto suddetto, fra i molteplici meravigliosi ricordi condivisi, che abbiamo avuto l'onore, il privilegio e il piacere, di venirne a conoscenza, oggi, qui, vogliamo riportartene uno. Ovvio. In sintesi. Occorre insomma uno sforzo immaginativo per chi, come te, sta leggendo, quest'articolo su un supporto digitale. Per questo. Se hai necessità di qualsiasi chiarimento, nel merito, scrivi ora a info@historyisus.eu. Comunque sia. Considera che, il racconto di cui sopra è legato a una lettera che, dal nord dell'Europa, arriva nel sud d'Italia. Da Seghill, paesino del nord est dell'Inghilterra, dopo 2500 km, viene consegnata una busta all'ufficio postale della nostra solare Vieste. Giusto per inquadrare al meglio il tutto. Sulla busta ci sono i francobolli e la lettera è cartacea e scritta a mano. Insomma. Nulla a che vedere con la posta elettronica dei nostri giorni. Bene.

Questa lettera è il fulcro del racconto di questo ricordo che ha per titolo: <<La storia di Tom Bainbridge e del Coraggio Silenzioso>>.

Nel cuore del Gargano, tra le scogliere di Vieste e le acque blu delle grotte marine, si cela una storia che merita di essere raccontata. Si tratta di una storia di guerra, di salvezza, di coraggio e di gratitudine che, attraversa il tempo e quindi anche lo spazio, legando due famiglie e due paesi, convenzionalmente, molto distanti.

Tutto ebbe inizio nel 1943. Tom era un soldato britannico. Originario di Seghill. Era in Italia durante la seconda guerra mondiale. In fuga per la sua vita, minacciato di fucilazione, Tom trovò rifugio presso la famiglia Piracci Casieri di Vieste. Con un gesto generoso, ma carico di rischi, la famiglia lo nascose in casa propria. Stavano offrendo una protezione a un perfetto sconosciuto, in un momento storico, in cui una scelta sbagliata poteva costare la vita.

Tom, grazie a quel gesto, è sopravvissuto e, finita la guerra, tornò a casa. Una volta in congedo, iniziò a ricordarsi e a pensare, sempre più spesso, a quella famiglia, in Italia, che gli aveva salvato la vita. Anni dopo, ancora colmo di riconoscenza, cercò di rintracciarli. L'indirizzo esatto però non lo conosceva. Scrisse allora una lettera, indirizzata al signor Piracci Sante a Vieste, si, ma con una richiesta ben precisa al postino. <<La prego di consegnare questa busta al signore Piracci Sante>>. La forza delle comunità locali fece si che la lettera arrivò a destinazione.

Da quella lettera nacque una corrispondenza e, nel 1975, Tom, con sua moglie Peggy, arrivarono a Vieste, ospiti della famiglia Piracci, oggi Trocano. Quell'estate si trasformò in un ponte tra due mondi. Tra le acque dello sperone d'Italia, durante una gita in barca, si scattò una foto che, ancora oggi, ci parla di un amicizia ritrovata, con determinazione e desiderio autentico di riconciliazione.

In seguito, fu la famiglia inglese a ricambiare l'ospitalità, invitando i Trocano a Seghill. Per Pinuccio, il giovane della famiglia italiana, fu anche l'occasione per imparare l'inglese e così poi distinguersi a scuola.

Oggi, questa storia, bussa di nuovo alla porta. La speranza è di ritrovare i discendenti di Tom, per ricostruire quel legame, attraverso quello stesso ponte, che ha unito due famiglie che si salvarono a vicenda, una con il coraggio e l'altra con il suo ricordo, nel riconoscimento, impresso nella memoria d'entrambi i protagonisti.

Ecco. Allora. Un appello. Vivi a Seghill? Tu che stai leggendo quest'articolo. Conosci qualcuno che fa di cognome Seghill? Dai. Aiutaci a completare questo racconto. Perché la Storia, quella con la "S" maiuscola, vive anche nei dettagli della nostra vita presente, qui, adesso. Certe lettere, seppur scritte tanti anni fa, non smettono mai davvero di cercare il proprio destinatario.

A questo punto, per concludere, ispirandoci al clima del Mar del Nord, possiamo solo riprendere un passo del celebre Saggio sull'Intelletto Umano, scritto nel 1690, da sir John Locke, considerato il padre della modernità. Esattamente al libro secondo, al capitolo 27, paragrafo 27, dice che: <<Ogni essere intelligente, sensibile alla felicità o al dolore, deve riconoscere questo punto: che c'è qualcosa che è lui stesso, di cui egli si preoccupa; e che vorrebbe felice; che quest'io è esistito con una durata continua per più di un istante, e perciò è possibile che sussista, come già ha fatto per mesi ed anni a venire, senza che possano porsi limiti certi alla sua stessa durata; e che può essere lo stesso io, per effetto della stessa coscienza che si continua nel futuro>>.

Quella che hai letto è una citazione di un uomo che è considerato il padre della scienza, così come la conosciamo oggi, con tutte le sue puntualizzazioni e denominazioni, fra oggettività e neutralità, eppure, ecco qui che, quest'individuo, vissuto 300 anni fa, ci argomenta non solo di coscienza ma soprattutto, per ciò che qui c'interessa a noi, di una memoria che annulla il tempo e lo spazio, ripresentandosi intatta, anche con altri protagonisti, a sostenerla. Proprio come sta agendo ora, su di noi, l'idea che scaturisce dalla lettera di Tom, scritta nel secondo dopo guerra, dello scorso secolo.

Questo dimostra che, nel condividere adesso un esperienza del passato, quest'ultima diventa presente e dunque funzionale, anche per il nostro comune domani. Si tratta di assicurarci prosperità e benessere, per tutti noi, anche in futuro. Su questi principi si basano le attività del LaMeDiS e quindi del progetto La Storia Siamo Noi! Si. Certo. Vero. In attesa della risposta al nostro annuncio, per quanto riguarda sir John Locke, molto altro c'è d'argomentare. Magari lo facciamo insieme ascoltando anche la tua di storia. Fissa subito l'appuntamento QUI o contattaci direttamente al numero di cellulare +39 388 9024088. Importante è che sei consapevole del fatto che, la tua esperienza passata, unica, autentica e irripetibile, condivisa, può risultare decisiva, oggi, per la prosperità e il benessere di tutti noi, anche nel futuro.